Benessere per la salute….e il portafogli
COME COIBENTARE LA CASA
1) GLI OBIETTIVI SU CUI CI SI PUÒ FOCALIZZARE
In una casa a villino, circa il 25% del calore viene disperso attraverso il tetto, un altro 25% attraverso finestre e porte, un
35% attraverso le pareti e il restante 15% attraverso il pavimento. Voi potete ridurre fortemente queste dispersioni,
esattamente come è possibile tener calda a lungo una tazzina di caffé bollente se la avvolgete in un involucro di carta
stagnola. Naturalmente, non potete avvolgere di stagnola la vostra casa, ma è possibile fare numerosi interventi per
aumentarne la coibentazione, soprattutto per quanto riguarda pareti, soffitto e finestre. Il principio guida è di tagliare le
perdite di calore, che avvengono in tre modi: per conduzione, per convezione e per irraggiamento.
2) L’ISOLAMENTO DELLE PARETI
Molte case hanno un’intercapedine d’aria fra due mura di mattoni, il cui scopo è di ridurre le perdite di calore per conduzione e
convezione: per conduzione perché il calore non viene condotto dai gas e per convezione in quanto c’è poca aria in quello
spazio, per cui non può realmente circolare. Tuttavia, l’aria non è certo il migliore isolante per le vostre pareti: è molto più
efficace riempire le intercapedini con materiali isolanti
Questi materiali si comportano come vestiti di lana aggiuntivi: sono strati in più che intrappolano l’aria, che è la vera
conduttrice del calore. In alternativa, se non si può intervenire sull’intercapedine una tecnica sempre adatta per il fai-
da-te è il cappotto interno tramite la realizzazione di contro-pareti in cartongesso, da fissare su una struttura
metallica oppure in legno.
3) COME COIBENTARE IL TETTO
Il tetto piano è quello che subisce le maggiori variazioni di temperatura. Per garantirne l’impermeabilizzazione bisogna usare
degli isolanti che posseggano una conducibilità continua e che siano accoppiati a del materiale bituminoso, i quali non possano
essere alterati dal caldo e resistano alla dilatazione termica, per non rovinare il rivestimento impermeabilizzante. Circa 2/3
delle coperture residenziali realizzate ogni anno in Italia sono del tipo a falda, ed il 90% utilizza tegole in laterizio o in
cemento. Per tali tetti, si possono individuare due possibiil tipi di interventi di isolamento termico, nel caso in cui il sottotetto
sia recuperato ad uso abitativo come mansarda, per cui è necessario isolare direttamente le falde: il primo è l’isolamento con
ventilazione sotto-tegola, il secondo è l’isolamento di coperture non ventilate. Nel caso in cui non occorra rendere abitabile il
sottotetto, è possibile posare uno strato di materiale isolante sopra l’ultimo solaio orizzontale, cioè sul pavimento del
sottotetto.
4) L’ISOLAMENTO TERMICO DI PORTE E FINESTRE
Risulta sempre conveniente scegliere finestre con vetri doppi o tripli, e per prestazioni ottimali orientarsi verso i vetri
cosiddetti “basso-emissivi”. I vetri ad isolamento termico costituiti da due vetri con in mezzo un’intercapedine di aria secca,
ad esempio, sono già in grado di garantire un isolamento termico circa due volte superiore a quello di un vetro semplice. Se il
davanzale risulta essere di spessore opportuno, è consigliabile installare anche i doppi infissi: uno interno ed uno esterno,
creando così un’intercapedine d’aria che funge da isolante. Un’attenzione particolare va rivolta alle porte di una casa,
soprattutto quelle che mettono in comunicazione con l’esterno. Bisogna applicare guarnizioni ove occorre e “paraspifferi”
mobili o permanenti nella parte inferiore delle stesse. Le porte di ingresso sono a tutti gli effetti assimilabili a delle finestre e
pertanto devono rispettare i medesimi valori di isolamento termico, che variano a seconda della zona climatica d’Italia in cui
geograficamente si abita.